Abbiamo già segnalato che questo è un periodo propizio per l’editoria che si occupa dell’Arabo e della relativa didattica. Indubbiamente è un buon segno, sempre che si sappia selezionare qualitativamente tra la mole di materiali in crescita e, soprattutto, si sia in grado di capire l’uso adeguato e specifico di ciascuno strumento di lavoro disponibile.
Così, se per decenni i testi di riferimento sono rimasti sempre gli stessi, a partire da una quindicina d’anni (con un picco evidente in quelli recentissimi) ogni casa editrice ha dato alle stampe un volume (o una serie di volumi) dedicato all’apprendimento della Lingua araba.
In questa segnalazione vogliamo occuparci dei testi pubblicati dalla Hoepli, che, dopo il testo di Claudia Maria Tresso Lingua araba contemporanea. Grammatica ed esercizi (1997 e successive ristampe), ha pubblicato un corposo volume a tre mani (O. Durand, A. D. Langone, G. Mion) dal titolo Corso di Arabo contemporaneo (2010).
Il primo è una vera e propria grammatica con esercizi, come ricorda il sottotitolo. Ciascuna “lezione” spiega un argomento, con dovizia d’esempi, sempre molto semplici e perciò chiari e di facile assimilazione. Dopo di che vi si trovano un “vocabolario” coi termini nuovi, alcuni esercizi ed uno o più dialoghi, riprodotti nei due cd che si trovano a corredo del libro (nel ’97 c’erano le cassette…). Completano il tutto le soluzioni degli esercizi, le tabelle dei verbi ed un vocabolario che riproduce (in ordine alfabetico, secondo una predilezione dell’autrice (*), nella sezione arabo-italiano) i vari termini incontrati nelle diverse lezioni in cui si suddivide il libro.
Il testo redatto dai tre succitati autori, invece, anch’esso corredato da due cd per l’ascolto, ha un’impostazione differente, meno “grammaticale” ma egualmente rigorosa.
Si comincia con un testo (non vocalizzato) al quale segue l’elenco delle parole nuove, date anche in traslitterazione, cosicché lì si sopperisce alla ‘lacuna’ – voluta evidentemente dagli autori – presente nel testo stesso intorno al quale ruota – con esercizi ed approfondimenti, anche “culturali” – ciascuna unità di studio.
Le nuove regole grammaticali sono spiegate subito dopo, con esempi e specchietti molto precisi, questa volta forniti in testo arabo vocalizzato.
Dopo di che segue un secondo testo, con la successione degli argomenti che si ripete come per il primo testo dell’unità in questione.
Gli esercizi, infine, permettono di fissare sia il lessico sia le espressioni idiomatiche presenti nei due testi, nonché le basilari regole grammaticali e sintattiche ivi presentate.
Claudia Maria Tresso ha poi redatto sempre per Hoepli (2002) anche un testo intitolato Il verbo arabo. Recita il sottotitolo: Morfologia, paradigmi di coniugazione, forme base e forme derivate di verbi regolari, geminati, con radicale hamza e deboli. Dopo una prima parte dedicata al sistema verbale arabo (sul quale abbiamo segnalato anche questo studio), la seconda – quella più corposa – è riservata ad oltre centotrenta paradigmi di coniugazione. Cosicché anche i verbi più ostici a causa della presenza in radice di “lettere deboli”, hamza e quant’altro li caratterizza come “difficili”, possono essere agilmente coniugati. Non si tratta dunque di un libro per neofiti, ma per chi, dopo averci “provato”, ha deciso che vuole andare avanti nella “sfida” con l’Arabo. E sebbene oggi su internet vi siano ottimi strumenti per la coniugazione dei verbi, un libro come questo, che mette a disposizione di un pubblico italiano quanto è già disponibile da tempo in Arabo sullo stesso argomento, è senz’altro da possedere nella propria biblioteca di “arabista”.
L’editore Hoepli non è certo da questi ultimi anni che si occupa di Arabo. Nel 1913, agli albori della “avventura coloniale” italiana nella “Quarta sponda”, dette infatti alle stampe uno studio di Eugenio Griffini dal titolo L’arabo parlato della Libia – Cenni grammaticali e repertorio di oltre 10.000 vocaboli, frasi e modi di dire raccolti in Tripolitania (ristampato dalla Cisalpino-Goliardica di Milano nel 1985, la stessa che ha ripubblicato la traduzione del Corano di L. Bonelli).
Segnaliamo infine che sempre la Hoepli ha recentemente pubblicato un importante libro di testo dedicato agli arabofoni che intendono apprendere l’Italiano, sul quale torneremo diffusamente in seguito.
(*) Per la stessa casa editrice è da tempo in preparazione, a cura di C.M. Tresso, un Dizionario Arabo-Italiano che vede i lemmi arabi elencati secondo l’ordine alfabetico, e non secondo l’appartenenza ad una radice. Il catalogo Hoepli per l’Università del 2011 lo dava come “pubblicazione prevista”, tuttavia non risulta ancora uscita.