Un altro esercizio davvero fondamentale per chi studia questa lingua è quello da farsi sui verbi.
Il verbo, infatti, è per qualsiasi lingua lo strumento principe per l’espressione sia scritta che orale affinché essa vada oltre i classici “buongiorno e buonasera” o i tentativi di farsi capire forzando l’Arabo nelle modalità espressive della nostra lingua. Ad esempio, se in Italiano si verifica un ampio uso del verbo “fare” (“fa” freddo, “fa” pena, “fa” il bagno, “fa” colazione, “fa” un pisolino eccetera eccetera), nella lingua araba bisogna utilizzare o dei verbi che significano “operare”, eseguire”, “svolgere” o, ancor più frequentemente, verbi che indicano precisamente l’azione in questione.
Detto ciò, il verbo è in Arabo un argomento tra i più gestibili anche per un principiante, in quanto, a parte il caso della presenza nella radice di due lettere “deboli” (wâw e yâ’), le varie persone di un verbo si sviluppano sempre nella medesima maniera. Il Passato e quel che in Arabo corrisponde al Presente sono due modi del verbo che, una volta appresi nelle loro caratteristiche formali (il primo è un sistema a “suffissi”, il secondo “a prefissi”), sono di facile applicazione a quasi tutti i verbi che esprimono idee fondamentali ed azioni abituali.
Pertanto, l’esercizio da fare è in un certo senso “la scoperta dell’acqua calda”, ovvero lo sviluppo – prima scritto e poi a voce alta, sforzandosi di memorizzare la ‘filastrocca’ – di tutte le persone di un verbo, al Passato e al Presente, a partire dalla terza persona singolare maschile, la quale evidenzia la forma base del verbo arabo, che non è “l’Infinito”, il quale è invece un nome a tutti gli effetti, benché di tipo particolare tant’è che viene chiamato “la fonte”, “l’origine”.
Per controllare se si è svolto bene l’esercizio sui verbi è possibile fare ricorso ad appositi strumenti on line, oppure ci si può procurare un testo facilmente reperibile in libreria.
