Tra le specifiche difficoltà che s’incontrano lungo l’apprendimento dell’Arabo, possiamo annoverare senz’altro la memorizzazione dei vocaboli.
D’altronde, se è vero che non poche parole italiane hanno un’origine araba, è altrettanto incontrovertibile il fatto che la stragrande maggioranza delle parole arabe non presenta appigli con quelle della nostra lingua.
Per questo è così importante, fin dal principio, impratichirsi col sistema delle radici e delle forme. Esse sono – assieme ad un sapiente uso del dizionario – il fondamentale strumento per riuscire a tenere a mente il maggior numero di parole possibile.
Ma a sostenere lo studente di Arabo in quella che comunque non è un’impresa disperata, giunge un nuovo libro, redatto da Wael Farouq ed Elisa Ferrero, pubblicato per i tipi dell’editore Vita e Pensiero (Milano 2013, 346 pp., € 38).
Il testo, già dal titolo, e che preannuncia la pubblicazione di un Volume II, sottolinea l’importanza della memorizzazione delle parole, poiché l’apprendimento di una lingua non può certo ridursi alle seppur basilari ed imprescindibili regole di grammatica e di sintassi.
Dopo un’utile introduzione nella quale vengono esposti i diversi sistemi d’insegnamento dell’Arabo, da quello per così dire “classico” che privilegiava la traduzione a quello “integrato”, altrimenti detto “metodo dell’insegnante” (un insegnante esperto ed attento a chi ha di fronte…), Le parole in azione entra nel vivo della materia, con l’ausilio di moltissime clipart atte a fissare nella mente dello studente le nuove parole che progressivamente incontra nel testo.
Il libro di Farouq e Ferrero, sebbene mantenga sempre un certo rigore nell’esposizione, scorre nel complesso in maniera leggera e piacevole, tra esercizi variegati ed approfondimenti culturali, oltre alla possibilità offerta di migliorare la pronuncia dell’Arabo attraverso un cd allegato.
Caratteristica specifica di questo Corso elementare di arabo moderno standard è, ripetiamo, quello di permettere allo studente di apprendere, assieme ai primi rudimenti della lingua, un certo bagaglio di vocaboli, che associati alle immagini risultano così di più facile ed immediata memorizzazione.
In attesa del secondo volume, non possiamo perciò che rallegrarci per questa nuova acquisizione tra il già nutrito parco dei libri dedicati allo studio dell’Arabo.
Idea giustissima. Lo spagnolo è facile e l’arabo è difficile non per le rispettive grammatiche ma per i loro lesssici.