Durante l’apprendimento dei primi rudimenti d’Arabo ci sono alcuni esercizi che non è bene trascurare per appropriarsi in un tempo accettabile di quelle fondamentali abilità che costituiscono la base d’ogni successivo progresso.
Tra queste – come già osservato – vi è senz’altro la capacità di distinguere agilmente le lettere dell’alfabeto. Ma ciò non si limita alla decifrazione del mero segno grafico, bensì alla sua traduzione in un suono. Insomma, bisogna essere in grado di saper pronunciare, prima distintamente e poi nelle varie parole, i suoni dell’Arabo relativi alle diverse lettere, non bastando perciò saper riconoscere che questa è una bâ’, quella è una tâ’ e quell’altra ancora è una thâ’ eccetera.
Ciò è precondizione per poter leggere, ma non è certamente sufficiente.
Quindi, per operare il necessario salto di qualità bisogna assolutamente entrare nell’ordine d’idee di leggere a voce alta. Sì, perché c’è tra gli studenti principianti l’abitudine – dura a morire (per pigrizia, ma anche per imbarazzo ecc.) – di leggere “con gli occhi” e basta, mentalmente. Il che è quanto di più sbagliato si possa fare.
La dimostrazione è presto servita: quando chi si ostina a non leggere a voce alta viene interpellato in classe dal docente, fa regolarmente una ben magra figura, anche se s’era convinto d’essere già abbastanza bravo.
L’apparato fonatorio deve infatti abituarsi, come qualsiasi altra parte del nostro corpo, a riprodurre i suoni dell’arabo, i quali non sono tutti d’immediata acquisizione, beninteso, ma nemmeno sono impossibili da riprodurre!
A tal fine, la cosa ottimale sarebbe poter disporre, a casa propria, di un… arabofono, da interpellare regolarmente. Ma siccome questa è la condizione di pochi privilegiati, in alternativa si consiglia vivamente di procurarsi delle buone registrazioni, inizialmente limitate ai meri suoni dell’alfabeto, per poi passare, quando si è in grado di distinguere le lettere legate in successione, ad elenchi di parole e semplici frasi.
I libri in commercio ormai non mancano, come quello ottimo pubblicato da Assimil. Oppure ci si può affidare ad alcuni siti che propongono esercizi d’ascolto progressivi e ben congegnati.
Ma una cosa dev’essere chiara sopra ogni altra: bisogna leggere a voce alta!