Nel 1997, la Promolibri Magnanelli di Torino ha dato alle stampe un libretto dal titolo Parliamo arabo? Profilo (dal vero) d’uno spauracchio linguistico (pp. 62, € 4,50), il cui autore, Michele Vallaro, è docente di Lingua e Letteratura araba presso la Unikore di Enna (all’epoca insegnava a Torino).
Si tratta di un’opera atipica nel settore dell’arabistica, ben spiegata nella quarta di copertina:
«L’arabo si avvia a diventare (se già non lo è) la seconda lingua parlata nei paesi dell’Europa occidentale. In Italia, proprio mentre la presenza di parlanti dell’arabo si accresce a ogni livello sociale, e l’arabo fa la sua comparsa nella vita di tutti i giorni, rimangono presso il grande pubblico curiosi pregiudizi linguistici, compendiabili nella famosa frase: “Ma parlo arabo?”.
Questo libretto vuol essere un primo ed elementarissimo aiuto a superare infondate diffidenze e paure nei confronti d’una lingua che non è in realtà più difficile di tante altre, e che anzi, sotto certi punti di vista, ha con l’italiano parecchi punti di contatto».
Questo libretto è, perciò, un tentativo riuscito di dimostrare, con una buona dose di umorismo, che il “pregiudizio” (linguistico) secondo cui l’arabo sarebbe “difficile” è del tutto infondato…
Riproduciamo anche l’indice del volumetto:
Introduzione
1. Arabista superman?
2. Il nobile alla crema
3. Alla scoperta della faringe
4. Lingue chic e lingue della mutua?
5. Libertà per le relative!
6. Arabo e italiano contro inglese (ma non sempre)
7. Colpo di scena finale